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Nella lunga fedeltà di Carducci nei confronti di Petrarca c'è una zona d'ombra che riguarda i Trionfi. In un arco cronologico di quasi cinquant'anni, sono infatti rari gli affondi di Carducci sul poema italiano di Petrarca: non a caso, mentre nel 1896 usciva a Firenze l'edizione di Canzoniere e Trionfi dovuta a Giovanni Mestica, nel 1899 Carducci e Severino Ferrari pubblicavano le sole rime del Canzoniere. Eppure, nella Casa-Museo di Bologna si conservano due fascicoli di carte che trasmettono il suo commento, sino ad ora rimasto inedito, a cinque capitoli trionfali: un commento avviato nei primi anni Sessanta dell'Ottocento e abbandonato da Carducci in uno stato ancora provvisorio dopo il 1893, ma già fornito di un impianto storico ed erudito, fondato sulla tradizione esegetica precedente, volto all'esatta comprensione della lettera e integrato da annotazioni filologiche, linguistiche e stilistiche proprie del Carducci maturo. Questa edizione critica propone quindi per la prima volta il testo del commento di Carducci ai Trionfi, rispettando il più possibile lo stato degli autografi. Il testo è corredato di un apparato critico che dà conto degli interventi dell'autore sulle carte (emendamenti, aggiunte, cassature) e accompagnato da alcune note orientate a valorizzare la carducciana "arte del commento".